“fame che cresce dentro e morde alla gola.”

Pensavo di potermi staccare da tutto questo,a quanto pare mi sbagliavo. Mi hanno costretta a mangiare come una persona sana per non so quanto. Sento il cibo che risale su,mi sento piena e pesante,il senso di nausea e orrore,disgusto che mi assale quando capisco di aver esagerato veramente. Non potevo permettermelo. Ho mandato tutto all'aria,il ciclo ci ha messo il carico ed ora la bilancia è lo strumento più infernale che io abbia mai visto. Non mi peserò,neanche sta volta. Sono un totale disastro,ho deluso me stessa e chi mi sosteneva. Non posso andare avanti così. Da adesso ricomincia tutto,ne ho bisogno. Non ricordo nemmeno come ci si sente quando lo stomaco vuoto brontola e le gambe dopo ore di step implorano pietà..voglio distruggermi,non mi importa. 

 “La prima cosa è il mio nome, la seconda quegli occhi, la terza un pensiero, la quarta è la
notte che viene, la quinta quei corpi straziati, e la sesta è fame - fame che cresce dentro e
morde alla gola e scende sugli occhi,la settima orrore, l'ottava i fantasmi della follia, la nona è carne e la decima è un uomo che mi guarda e non mi uccide.

Se solo riuscissi a parlare, se solo ci fosse ancora un po’ di vita in me, gli direi che dovevo
farlo, che non c'è pietà, non c'è colpa in questo inferno e che né io né lui ci siamo, ma solo il
mare, l'oceano mare. Per favore. Ma non riesco a parlare. Lui non si muove da lì, non toglie
i suoi occhi dai miei. E non mi uccide.
Finirà mai, tutto questo?
C'è un silenzio orrendo.
Non sento più fame né sete né dolore. E' solo tutto un'immensa stanchezza. Apro gli occhi. Quell'uomo è ancora lì. Li richiudo.
Ammazzami.” 
—A. Baricco.
{Avrete capito che la figura dell'uomo per me rappresenta Ana,spero che lascerete un piccolo commento,è da molto che non scrivo,mi mancate.}